Progetto  From Cooperative Learning to Cooperative Teaching 

La nostra scuola primaria collabora con altre tre istituti in un progetto in cui  studenti e insegnanti lavorano a stretto contatto  per integrarsi in una società multiculturale, rispettosa degli impegni dell’educazione allo sviluppo sostenibile (Agenda 2030)

Il gruppo si propone di:

  • tenere conto delle lingue di origine degli alunni per costruire una competenza plurilingue e pluriculturale
  • promuovere la scoperta di elementi di vita quotidiana per altri studenti europei e dei tesori del patrimonio di ogni paese.

Il progetto è di durata biennale e si prefigge di facilitare lo sviluppo dell’internalizzazione dell’Istituto organizzando la mobilità  tra i bambini di quinta delle scuole partner. Naturalmente tali scambi a causa dell’emergenza sanitaria sono annullati e sostituiti da attività online, ma ci auguriamo che la situazione della pandemia finisca entro il prossimo anno solare e che quindi  possiamo finalmente passare al lavoro in presenza.

Le insegnati referenti delle quattro nazioni si incontrano mensilmente in un meeting online per definire i diversi step e le diverse attività.

Il progetto è iniziato ad ottobre, proprio durante la settimana dell’Erasmus day, coinvolgendo subito tutti i bambini a creare una “word cloud” in tutte le lingue per descrivere cosa vuol dire per loro “Cooperare”.

In questi giorni ogni nazione sta lavorando per creare una parte del logo ufficiale del progetto: ognuno ha deciso un’azione concreta per  proteggere la Terra dall’inquinamento e dall’effetto serra. I bambini della nostra scuola hanno deciso di combattere l’inquinamento dalla plastica, denunciando i danni che provoca sugli animali e sugli ecosistemi.

Durante il mese di novembre ogni nazione invia alle altre un Travel Pack multimediale dove insegna come si dice: ciao, buongiorno, arrivederci, grazie e prego nella propria nazione.

Inoltre si presenta la bandiera e alcune immagini della capitale.

Questa settimana tocca all’ Ungheria, poi alla Francia, alla Spagna e infine all’Italia